Didattica

 

dal 1994 ad oggi, l'avv. Maurizio de Stefano ha svolto funzioni di Docente nella materia dei Diritti dell’Uomo nei seguenti corsi forensi e/ o universitari di specializzazione:


● (1994) (2006) (2009) Bari, Corso di diritto comunitario ed europeo, a cura della Fondazione Scuola Forense dell’Ordine degli Avvocati di Bari;
● (1997/1998) Roma, LUISS, Libera Università Internazionale degli Studi Sociali, Scuola di Management, Corso Base in diritto tributario internazionale e comunitario;
● (1999/2005) Roma, Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale, Corso sui Diritti Umani;
● (1999/2000/2001/2002/2003/2004/2005/2006/2007/2008/2009/2010/2011/2012/2013/2014/) Roma, Corso sulla tutela internazionale dei Diritti umani, a cura della Unione Forense per la tutela dei Diritti Umani;
● (1999/2000/2001/2002) Roma, Università degli Studi di Roma, “Tor Vergata”, Facolta' di Giurisprudenza. Corso di Perfezionamento in Procedure Penali in Europa;
● (2002/2004/2005/2006/2007/2008/2009/2010/2011/2012/2013/2014/2015/2016/2017/2018/2019/ 2020/ 2021/ 2022) Roma, Università degli Studi di Roma, “La Sapienza”, Facoltà di Scienze Politiche, Dipartimento di Teoria dello Stato, Master in “Tutela internazionale dei diritti umani”;
● (2002/2003/2004/2005/2006/2007/2008/2009/2010) Roma, Università degli Studi di Roma, “La Sapienza”, Facoltà di Giurisprudenza, Scuola di specializzazione per le professioni legali (Diritto dell’Unione Europea -Tutela dei diritti fondamentali);
● (2004/2005/2006) Rieti, Scuola Forense Sabina, Corso di Formazione e Preparazione Esame Avvocato, a cura del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Rieti;
● (2004/2005/2006/2007/2008) Roma, Master Universitario II° livello in Diritto di Famiglia e Minorile, Libera Università Maria SS. Assunta LUMSA, Roma, Facoltà di Giurisprudenza;
● (2005) Roma, Corso di Formazione e di Aggiornamento per dirigenti scolastici e per operatori sociali dello sviluppo e volontari (a cura della PRO.DO.C.S.);
● (2005/2006) Roma, Consiglio Superiore della Magistratura, Ufficio dei Referenti Distrettuali per la Formazione Decentrata presso la Corte di Appello di Roma;
● (2005/ 2008) Roma, Seminari sull’Immigrazione, Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma;
● (2006) Roma, Corso "Consulente Diritti Umani", presso la Link Campus University of Malta in Roma;
● (2009) Roma, LUISS, Libera Università Internazionale degli Studi Sociali, Scuola di specializzazione per le professioni legali.
● (2009) Strasburgo, Seminario dell’Osservatorio Nazionale sul Diritto di famiglia.

° (2014/2015/2016) Roma, Corso di specializzazione formativa "Nelson Mandela" - La professione forense nel sistema europeo di tutela dei Diritti Umani e fondamentali- a cura dell'Istituto Regionale Studi Giuridici del Lazio, Arturo Carlo Jemolo e della Scuola Superiore dell'Avvocatura (Consiglio Nazionale Forense).

° (2014/2015) Venezia, Corso di specializzazione sulla tutela europea dei Diritti umani, a cura della Unione Forense per la tutela dei Diritti Umani.

° (2014) Roma, Seminario Programma Help -Consiglio d'Europa, a cura del Scuola Superiore dell'Avvocatura (Consiglio Nazionale Forense) e dell'Ordine degli Avvocati di Roma.

(2014) Piacenza, evento organizzato dalla redazione di Diritti d'Europa (www.dirittieuropa.it) nell'ambito del progetto "La dignità della persona come valore per la giustizia europea https://www.youtube.com/watch?v=drlLYz1GutU

°(2015) Roma, Corso per Praticanti-Avvocato, a cura dell'Istituto Regionale Studi Giuridici del Lazio, Arturo Carlo Jemolo e della Scuola Superiore dell'Avvocatura (Consiglio Nazionale Forense).

° (2015) Roma. Scuola Forense "Vittorio Emanuele Orlando" Centro Studi in materia di Diritti umani e fondamentali, dell'Ordine degli Avvocati di Roma.

° (2015/ 2016/ 2017/ 2019/ 2020/ 2021) Roma, Corso di specializzazione sulla Convenzione europea dei diritti umani (moduli monotematici) :a cura della Unione Forense per la tutela dei Diritti Umani;

(2017)  Corso di specializzazione sulla Convenzione Europea dei Diritti Umani, con il patrocinio del Consiglio Nazionale Forense e del Consiglio d'Europa. Il ricorso individuale e il processo dinanzi alla Corte europea https://www.radioradicale.it/scheda/505253/il-ricorso-individuale-e-il-p...

 (2019) Ascoli Piceno, Corso diritto alla immigrazione e alla cittadinanza, a cura dell'Unione delle Camere Civili.

(2020/ 2023) Corso di Alta Specializzazione Avvocati in diritto delle persone, delle relazioni familiari e dei minorenni di Cammino in collaborazione con Scuola Superiore Avvocatura e i Dipartimenti di giurisprudenza delle Università di Roma Tre, Cassino-Lazio meridionale.

° (2015)  per Foro Europeo, La procedura per la tutela dei diritti dell'uomo davanti alla Corte Europea dei diritti dell'uomo a Strasburgo, video  https://www.youtube.com/watch?v=Tk5t6VaawaY

https://www.youtube.com/watch?v=mOlRn6PeIA8

https://www.youtube.com/watch?v=Tk5t6VaawaY&t=3s

° (2015) per Foro Europeo: La tutela dei diritti umani davanti alla Corte europea dei diritti umani  a Strasburgo e davanti alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea a Lussemburgo

video https://www.youtube.com/watch?v=mOlRn6PeIA8&t=24s 

(2017) 

(2017) per Foro Europeo Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, DIRITTO DI VISITA DEL GENITORE - VIOLENZA DOMESTICA; la tortura dei fatti di Genova 2001;

video https://www.youtube.com/watch?v=wqYCyLyJMO0

(2017) per Foro EuropeoCorte Europea dei Diritti dell'Uomo, Srasburgo: “Contrada non andava condannato, il reato non era chiaro” avv. Maurizio de Stefano:

https://www.youtube.com/watch?v=QhBkMdwFl-0

(2017) per Foro Europeo: Le novità giurisprudenziali della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo: https://www.youtube.com/watch?v=k_Bu7C529tE 

(2018) per Foro Europeo : La Corte europea dei Diritti dell'Uomo: https://www.youtube.com/watch?v=qkXeUGTLNbQ&t=6507s

(2019) Corso organizzato dalla Scuola di Alta formazione specialistica dell’Avvocato internazionalista, istituita dall’Unione forense per la tutela dei diritti umani.
 (2019) per Foro Europeo Diritto Comunitario: le leggi che discriminano i lavoratori stranieri e tutela ambiente .

(2019) Corso in materia antidiscrimantoria (Ordine Avvocati Roma)

(2021/ 2022) Seminari organizzati dalla Scuola Alta formazione specialistica , Unione Forense per la tutela dei diritti umani.

 (2022) Progetto di Formazione Pace Giustizia e Istituzioni Forti, Fondazione Avvocatura Velletrana.

(2022) la giurisdizione della corte europea dei diritti dell'uomo per tutte le violazioni compiute dalla Federazione della Russia. Foro Europeo

https://www.youtube.com/watch?v=-vn9aohmI3s

(2023/ 2024 ) Corso per Avvocato in "Tutela dei diritti umani e protezione internazionale",  organizzato dalla Scuola nazionalle di Alta Formazione Specialistica dell'Unione Forense per la tutela dei diritti umani. (in convenzione con  con la Scuola Superiore dell’Avvocatura, il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Firenze, il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, l’Università di Macerata, la Facoltà di Giurisprudenza della “Sapienza” Università di Roma e il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Udine.)

 

 

 

https://www.youtube.com/watch?v=kE-Bu5KBIok

 Intervento dell’'avvocato Maurizio de Stefano (vicepresidente dell'Unione forense per la tutela dei diritti umani), al convegno tenutosi a Roma il 9 aprile 2024 presso la sede del Parlamento Europeo, sul tema: <<Diritto Internazionale e Costituzionalismo Globale – Il Ruolo dell'Europa per il Rispetto dei Diritti Umani e per l'Effettività e l'Incremento delle Garanzie di Diritto internazionale – III Incontro (FOCUS SULLA PALESTINA)>>.

https://www.radioradicale.it/scheda/724553 

Ovviamente sui mali siamo perfettamente d'accordo,  sui crimini perpetrati in Palestina siamo perfettamente d'accordo, ma con un distinguo. Imbarcarci nella qualifica giuridica di genocidio è fuorviante, infatti, mentre nella fase cautelare dell’emanazione dei provvedimenti provvisori nel gennaio 2024 la Corte di Giustizia Internazionale  (nel caso Sud-Africa contro Israele) è stata molto larga  nel ritenere probabile il crimine  di genocidio, c'è da temere che sul piano della sentenza di merito (che non si sa quando arriverà) ci potrebbe essere qualche sorpresa; io sono convinto che sussista il crimine di genocidio perché, a parte l’etichetta di genocidio, ci sono una serie di quadri, quadretti e configurazioni per cui la Corte ci potrà arrivare, però ci potrà arrivare chissà tra quanto tempo.

Nelle sue difese oggi Israele fa il confronto tra i suoi sei milioni di morti (shoah)  contro i trentatré mila dei Palestinesi morti a Gaza dicendo così dice siamo ancora lontani dalla nostra soglia di genocidio, ma, a mio avviso, questa difesa fondata sul criterio quantitativo non è una difesa adeguata sul piano giuridico.

 Restando sul piano giuridico non sono d’accordo con chi sostiene che la Corte Penale Internazionale non sta facendo niente per la Palestina, mentre ha emesso il mandato di arresto contro Putin con l’accusa della deportazione dei bambini.

 Vediamo le differenze di procedura di queste due Corti internazionali.
Da una parte c’è una causa che ha iniziato il Sud-Africa contro Israele davanti alla Corte Internazionale di Giustizia di cui non si possono prevedere i tempi per la sentenza di merito finale, dall’altra parte c’è la Corte Penale Internazionale, il cui primo atto consiste nel mandato di arresto dell’imputato che si presume aver compiuto il crimine; mandato di arresto che deve essere eseguito nei 124 Stati aderenti alla stessa Corte.

Questo mandato della Corte Penale Internazionale è molto più vicino ad una sentenza anticipatoria del merito, comunque molto più pesante rispetto a delle misure provvisorie emesse alla Corte Internazionale di Giustizia.

Pertanto,  anche se ci fosse una prudenza o una inerzia o una colpevole inerzia da parte della Corte Penale Internazionale, badiamo bene a conservarci  questi strumenti giuridici e non dubitiamo o poniamo in ricusazione il Procuratore della Corte Penale Internazionale perché non si muove per i fatti della Palestina mentre vi si è mosso per la Ucraina e la Russia.

 Non dobbiamo lanciare accuse di partigianeria a questa un'istituzione che deve essere imparziale e che deve apparire imparziale, quindi non boicottiamo il Procuratore perché io credo che prima o  poi arriverà il mandato di arresto contro Benjamin Netanyahu e  i suoi capi militari e fino all'ultimo criminale di guerra militare in Israele e/o Palestina sicuramente per i fatti accaduti dopo il sette ottobre 2023.

Ma anche contro i capi di Hamas perché anche i capi di Hamas hanno commesso il sette  ottobre 2023 atti che (anche se possono essere giustificati sul piano politico) non lo sono sul piano dei crimini di guerra  e dei crimini internazionali.

Tornando alla Corte Internazionale di Giustizia (quella dell’odierno caso Sud-Africa contro Israele, e del caso Nicaragua contro la Germania) ricordo che essa nell’anno  duemila e quattro ha emesso un parere circa il divieto per gli israeliani di costruire il “Muro” al confine con la Palestina, affermando che i diritti umani (dal Patto O.N.U. sui diritti civili e politici alla Convenzione del fanciullo e di tutti gli altri diritti umani) non sono ristretti alla protezione interna nell’ambito del territorio dello stato d’Israele sui suoi sudditi, ma anche  quando Israele occupa un altro stato  e quando esercita una giurisdizione su quella popolazione Israele ne è responsabile giuridicamente.

Quindi -a mio avviso- senza dover arrivare ad accertare il crimine di genocidio in Palestina, sono sufficienti tutte le violazioni sulla Convezione del fanciullo e sui Patti civili e politici ed economici per inchiodare alla sua responsabilità  lo Stato di Israele.

A questo punto devo fare una rivelazione.

Mentre si è data enorme pubblicità alla causa Sud-Africa contro Israele basata sul genocidio (davanti alla Corte Internazionale di Giustizia), molto stranamente i media si sono dimenticati di una procedura giudiziale che era partita molto  prima.

Infatti, il ventotto dicembre del duemila ventidue, quindi un anno prima del ventotto dicembre duemila ventitré (quando era stata presentata la causa del Sud-Africa contro
Israele davanti alla Corte Internazionale di Giustizia), l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite si rivolgeva  alla stessa Corte Internazionale di Giustizia per chiedere un secondo parere consultivo (rispetto a quello sul Muro del 2004), sulla questione Palestina/Israele.

A mio avviso la richiesta di questo secondo parere consultivo è un fatto molto importante perché guarda al passato e  perché ha posto  alla Corte Internazionale di Giustizia i seguenti quesiti: «a)  Quali sono le conseguenze giuridiche della continua violazione della normativa da parte di Israele del diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione, della sua occupazione, della sua prolungata colonizzazione e annessione del territorio palestinese da allora occupato dal 1967, comprendente misure volte a modificare la composizione demografica, carattere e status della città santa di Gerusalemme e dell'adozione di Israele di leggi e relative misure discriminatorie?  (b) Quale impatto hanno le politiche e le pratiche di Israele di cui al recedente paragrafo 18 (a) sullo status giuridico dell’occupazione e quali sono le conseguenze giuridiche che ne derivano per tutti gli Stati e per l'Organizzazione delle Nazioni Unite Nazioni Unite?».

Come si vede il periodo storico in considerazione parte  dal mille novecentosessantasette (la questione non riguarda il post sette ottobre due mila e ventitré) perché quel mille novecentosessantasette è lo spartiacque sulla divisione dei due Stati che l'ONU aveva attribuito alla Palestina e a Israele.

Inoltre, va sottolineato che nel duemila diciotto la legge fondamentale dello stato di Israele ha precisato che non solo Israele è uno    Stato ebraico, ma ha  anche espressamente detto che i territori occupati dai coloni sono legittimi e che Israele cercherà di ampliarli.
Inoltre, la formulazione di questo quesito non proviene da uno stato o un'associazione che denuncia i crimini internazionali davanti a un giudice internazionale, ma dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che è l'unica insieme ad altre istituzioni o agenzie delle Nazioni Unite idonea a chiedere un  parere consultivo alla Corte.

Nel corso dello svolgimento di questa procedura consultiva noi abbiamo visto ben sessantuno stati presentare le loro osservazioni (scritte e orali) nel corso del duemila e ventitré e poi nelle udienze che si sono completate il ventisei febbraio duemila e ventiquattro.

Considerata l’importanza  di questa procedura e degli Stati, è molto strano che non se ne sia mai parlato nei media.

Quindi come dicevo sessantuno Stati di cui quattordici dell’Europa, oltre Cina, Russia, Stati Uniti d'America, Unione Africana, Lega degli Stati Arabi, sono intervenuti per esporre le loro opinioni alla Corte; io non le ho lette tutte, ma ne ho ravvisato il fine, perché la maggior parte degli intervenuti chiede la soluzione “con due Stati” indipendenti tra di loro.
Ognuno sta a casa sua;  poi a casa sua Israele può essere sionista, a casa sua lo può fare, ma non a casa d’altri.

A mio avviso, intanto, con questo parere conquistiamo l’autodeterminazione dello Stato di Palestina!.
Molti intervenuti  invitano la Corte alla prudenza  dicendo che il parere della Corte potrebbe disturbare le trattative di pace tra i due stati.

Ma io dico che non siamo di fronte a due stati paralleli che hanno un parità  di forza, perché qui oggi c’è un “poveraccio” di fronte a un “Maramaldo”.
Quindi il parere della Corte a mio avviso sarebbe oltremodo  importante per fare la soluzione dei due Stati, perché anche se questo è un parere consultivo la sua importanza risiede nella richiesta da parte dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Ma poi ci vorrebbe una delibera del Consiglio di sicurezza (che solo ha i poteri) che faccia proprio questo parere per poi mandare i caschi blu in Palestina, perché  se non c'è una forza militare di interposizione (così come c'è tra il Libano e Israele) non si risolve nulla.

Quindi al tavolo delle trattative tra Palestina e Israele ci deve essere questo parere che vincola a questo punto almeno i sessantuno Stati (che hanno partecipato alla procedura) che però  rappresentano tutto il mondo che conta rispetto ai cento novanta delle Nazioni Unite.

Come abbiamo visto ci sono tutte le grandi potenze,  e ci sta l'Europa.

L'Italia pure ha fatto la “prudente” dicendo la Corte non dovrebbe sbilanciarsi troppo per non impedire le trattative!

In conclusione e riassumendo, auspico da una parte che la Corte Penale Internazionale spicchi i mandati di arresto contro i capi militari di Israele e quelli di Hamas (così la par condicio dimostrerà nei fatti che l'organo è imparziale) e dall’altra che la Corte Internazionale di Giustizia (che è un organo delle Nazioni Unite) risponda con un parere positivo al quesito dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nel senso della sussistenza delle violazioni compiute da Israele dal 1967 ad oggi in danno dei Palestinesi.